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L'Arma dei Carabinieri (dapprima Corpo dei Carabinieri Reali e poi Arma dei Carabinieri Reali)[5] è una delle forze di polizia italiane, con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza, facente parte contemporaneamente delle forze armate italiane, dal 2000 con il rango di forza armata.[6] Al vertice dell'istituzione vi è un comandante generale con il grado di generale di corpo d'armata.
In caso di emergenza, per contattare i Carabinieri è sufficiente comporre su qualsiasi apparecchio telefonico il numero 112 (senza alcun costo), tranne nelle regioni in cui è attivo il Numero unico di Emergenza.[7]
Indice
Storia
La creazione
Durante la Restaurazione, Vittorio Emanuele I di Savoia, al rientro a Torino, dopo un periodo passato in sostanziale esilio a Cagliari poiché il territorio continentale del Regno di Sardegna era stato occupato dalle truppe di Napoleone Bonaparte, all'inizio del XIX secolo emanò la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti")[8] con la quale fu istituito il Corpo dei Carabinieri Reali, unità militare con compiti di polizia.
Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera (con una componente di cavalleria), e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu, infatti, selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi, perciò venne considerato un corpo d'élite. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica del corpo il 13 agosto 1814. Il 25 giugno 1833 con decreto del re Carlo Alberto di Savoia vennero adottati i colori del pennacchio (lo scarlatto ed il turchino).
L'unità d'Italia e la nascita dell'Arma
Durante il Risorgimento furono impegnati su diversi fronti e dopo il compimento dell'unità d'Italia i Carabinieri Reali diventarono "Arma" del Regio Esercito l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali come fanteria, artiglieria, cavalleria, divenendo componente effettiva del Regio Esercito dell'Italia unita.[9]
L'impiego nei conflitti e nella resistenza italiana
Le principali battaglie cui prese parte il corpo prima delle guerre mondiali, sono:
Carica dei carabinieri a Pastrengo
- Grenoble (Francia, Savoia), 6 luglio 1815, primo impiego bellico dei Carabinieri Reali, uno squadrone di cavalleria dei Carabinieri, guidato dal Sottotenente Gerolamo Cavassola, caricò le truppe francesi, mettendole in rotta e contribuendo in modo decisivo alla vittoria.
- Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
- Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
- Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
- Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
- Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
- Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
- Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale si distinsero nella battaglia del Podgora, 19 luglio 1915, e per il contributo nel primo conflitto mondiale la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare. Furono impegnati nelle varie fasi del colonialismo italiano e nella guerra d'Etiopia parteciparono alla seconda battaglia dell'Ogaden gli zaptié (àscari carabinieri), a partire dalla primavera del 1936.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
Dopo l'armistizio di Cassibile diversi reparti si unirono alla resistenza italiana e presero parte alla guerra di liberazione; particolarmente nota è la figura del vicebrigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Torre di Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato avvenuto in quella località nel quale erano morti due militari germanici. Circa 2 700 carabinieri subirono la deportazione a vario titolo per essersi rifiutati di soggiacere alle disposizioni delle forze militari nazifasciste, soprattutto dopo l'8 settembre 1943. Dieci carabinieri figurano, inoltre, tra le vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Il secondo dopoguerra ed il Piano Solo
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale Renato De Francesco; il nuovo comandante sarebbe stato, nel bene o nel male, uno dei più conosciuti fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta un periodo della storia dell'Arma e di quella italiana per il supposto tentativo di golpe denominato Piano Solo, con cui - nelle presunte intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964 (con l'arresto e la deportazione nel poligono militare di Capo Marrargiu, in Sardegna, di 731 persone ritenute «pericolose per l'ordine pubblico»).[10] Sono anche anni nei quali, in linea con altri settori dello stato, si opera un rinnovamento tecnologico. Ad esempio, si ha la nascita della moderna centrale operativa, che riceve le chiamate telefoniche dalla cittadinanza e le smista alle pattuglie sul territorio. Grazie a più moderni apparati radio, sviluppati da aziende italiane quali Prod-El, Ducati, Ote, e altre, è infatti possibile contattare le pattuglie disposte sul territorio.
Gli anni di piombo e i reparti speciali
Per la repressione del terrorismo politico il corpo rinnovò la propria struttura organizzativa: nel 1974 nacque il nucleo speciale antiterrorismo, e nel 1978 il Gruppo di intervento speciale (GIS), primo reparto di forze speciali italiane. Nel 1990, per un più adeguato contrasto alla criminalità organizzata, fu creato il Raggruppamento operativo speciale (ROS), che contribuì alla cattura di diversi boss mafiosi.
L'elevamento al rango di forza armata autonoma nel 2000
Fino all'anno 2000 l'Arma dei Carabinieri era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di Arma (definita «prima Arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[11] i carabinieri vennero elevati a una "collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della difesa, con il rango di forza armata, e forza militare di polizia a competenza generale", con l'emanazione del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297. Questo ne ha consentito la partecipazione alle missioni militari italiane all'estero, non più esclusivamente con funzioni di polizia militare (art.5).
Così nel 2001 è stata costituita la 2ª Brigata mobile carabinieri, unità militare dell'Arma con "propensione all'impiego estero" e nel 2004 il reparto d'élite Gruppo di intervento speciale entra a far parte delle forze speciali italiane.
Ciò ebbe come conseguenza per il Corpo di avere come comandante generale un ufficiale generale proveniente dai propri ranghi. Il primo comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il comandante generale dell'Arma era scelto da ufficiali generali in possesso di particolari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso ad un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di capo di stato maggiore della difesa che può essere assunta solo da un ufficiale generale dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[12]
L'assorbimento del Corpo forestale dello Stato
Nell'ottobre 2016, con l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato, avvenuto ufficialmente il 1º gennaio 2017 (sono stati esclusi i Corpi Forestali Regionali delle 5 Regioni a statuto speciale) nasce il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare alle dipendenze del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.[13]
Organizzazione
L'Arma è articolata in organizzazione centrale, addestrativa, territoriale, mobile e speciale, tutela forestale, ambientale e agroalimentare, reparti per esigenze specifiche.[14]
Organizzazione centrale
- Comandante generale, carica triennale ricoperta da un generale di corpo d'armata
- Vice comandante generale, incarico annuale ricoperto dal generale di corpo d'armata (il più anziano), gestisce l'Ufficio storico e il Museo storico
- Capo di stato maggiore, incarico ricoperto da un generale di corpo d'armata o di divisione, è supportato da: I Reparto organizzazione delle forze, II Impiego delle forze, III Telematica, IV Sostegno logistico delle forze, V Relazione esterne e comunicazione, VI Pianificazione, programmazione, bilancio e controllo; Reparto autonomo; Direzione sanità; Direzione amministrazione
- Sottocapo di stato maggiore, incarico ricoperto da un generale di divisione; ha alle dipendenze il Centro nazionale di selezione e reclutamento (CNSR) e il Centro nazionale amministrativo (CNA)
Organizzazione addestrativa
Con a capo il Comando delle Scuole dell'Arma, dipendono:
Organizzazione territoriale
- Comandi Interregionali (a Padova, Milano, Roma, Napoli, Messina)
- Comandi Legione (a Torino, Milano, Genova, Bolzano, Padova, Udine, Bologna, Firenze, Perugia, Ancona, Chieti, Roma, Napoli, Cagliari, Bari, Potenza, Catanzaro, Palermo)
- Comandi Provinciali (in 104 capoluoghi di provincia)
- Gruppi (Aosta, Roma, Ostia, Frascati, Milano, Napoli, Rho, Castello di Cisterna, Aversa, Palermo, Monreale, Locri, Torre Annunziata, Gioia Tauro, Lamezia Terme).
- Reparti territoriali (Mondragone, Olbia, Gela, Nocera Inferiore, Aprilia)
- Comandi Compagnia
- Comandi Tenenza (nei comuni con elevato numero di abitanti, fino a 25 mila)
- Comandi Stazione (coincidono con il territorio di uno o più comuni)
- Posti fissi (Ambra, Pergusa, San Felice Circeo a mare, Venezia-piazzale Roma)
- Posti carabinieri (località di minore impegno operativo)
Operano, inoltre, con dipendenza dai rispettivi vice comandanti di Legione:
Squadrone Eliportato Cacciatori "Sardegna"
Nel 2016 vengono istituite le aliquote di primo intervento[15], dette API, inquadrate nei Nuclei Radiomobile delle grandi città, per fronteggiare eventuali episodi di terrorismo con modus operandi simile a quello degli Attentati di Parigi del 13 novembre 2015. Le "API", similarmente alle Squadre operative di supporto, hanno il compito di prevenire o contenere atti di terrorismo in attesa dell'intervento del Gruppo Intervento Speciale o reparti speciali di altre forze di polizia.
Organizzazione mobile e speciale
Il Comando unità mobili e specializzate "Palidoro" è posto al vertice di questa organizzazione dalla quale dipendono:
Plotone del 13º Reggimento "Friuli Venezia Giulia"
Plotone del 1º Reggimento Paracadutisti "Tuscania"
Plotone del GIS Carabinieri (Gruppo Intervento Speciale)
- Divisione unità mobili, a sua volta articolata in:
- 1ª Brigata mobile (Roma) alle cui dipendenze sono posti 7 Reggimenti (Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Palermo), 5 Battaglioni (Genova, Firenze, Venezia-Mestre, Vibo Valentia, Cagliari), il 4º Reggimento a Cavallo (Roma); dal 2000, presso le sedi dei reggimenti e dei battaglioni, sono istituite le Compagnia di intervento operativo al fine di disporre di adeguati contingenti di rinforzo per consentire ai comandi territoriali di attuare servizi di controllo straordinario del territorio, al fine di risolvere criticità emergenti della situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica in specifiche aree del territorio nazionale, di volta in volta individuate. Le Compagnie d'intervento operativo, per il periodo delle operazioni e per il compito attribuito, sono collocate alle dipendenze del comandante della legione carabinieri competente sulle aree d'intervento.
- 2ª Brigata mobile (Livorno) che sovrintende al 7º Reggimento Trentino-Alto Adige (Laives), al 13º Reggimento Friuli-Venezia Giulia (Gorizia), al 1º Reggimento Paracadutisti Tuscania (Livorno), al Gruppo di intervento speciale (GIS).
- Divisione Unità Specializzate dalla quale dipendono i comandi: Tutela patrimonio culturale (salvaguardia il patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale), Banca d'Italia (vigilanza sedi centrali e periferiche dell'istituto), Antifalsificazione monetaria (repressione del falso nummario), Tutela della salute (prevenzione e contrasto degli illeciti in materia di sanità, igiene e sofisticazioni alimentari), Tutela del lavoro (tutela del lavoro in tutte le sue forme, reprimendo gli abusi e contrastando quello irregolare) Raggruppamento Aeromobili (aereo ed elicotteri); Raggruppamento Investigazioni scientifiche (con i reparti investigazioni scientifiche, RIS, di Parma, Roma, Cagliari, Messina).
- Raggruppamento Operativo Speciale - ROS (Roma e sezioni anticrimine in alcune città del territorio nazionale)
- Comando ministero affari esteri (vigilanza presso l'omonimo Ministero della capitale e le rappresentanze diplomatiche italiane all'estero)
- Centro di Eccellenza per le Stability Police Units - CoESPU (Vicenza).
Nel 2016 vengono istituite le Squadre operative di supporto - S.O.S.[15], inquadrate nei reggimenti facenti parte della Divisione unità mobili carabinieri, per fronteggiare eventuali episodi di terrorismo con modus operandi simile a quello degli Attentati di Parigi del 13 novembre 2015. Le SOS, similarmente alle Aliquote di primo intervento hanno il compito di prevenire o contenere atti di terrorismo in attesa dell'intervento del Gruppo Intervento Speciale o di reparti di forze speciali di altre forze di polizia.
Organizzazione forestale, ambientale e agroalimentare
Istituita il 1º gennaio 2017, al vertice vi è posto il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dal quale dipendono:[16]
- Comando tutela forestale, costituito da:
- 14 comandi Regione CC Forestali (Torino, Milano, Padova, Genova, Bologna, Firenze, Perugia, Ancona, Roma, L'Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Reggio Calabria);
- 83 Gruppi CC Forestali;
- 960 Stazioni CC Forestali;
- Comando tutela biodiversità e parchi, articolato su:
- Raggruppamento CC biodiversità con 28 Reparti CC biodiversità, 3 Centri nazionali biodiversità;
- Raggruppamento CC Parchi, con 20 Reparti CC Parco, 3 Distaccamenti CC Parco, 148 Stazioni CC;
- Raggruppamento CC CITES[17] articolato su 35 Nuclei CC CITES da cui dipendono 11 Distaccamenti CC CITES;
- Comando tutela ambientale, con::
- 12 Reparti tutela ambientale,
- 31 Nuclei operativi ecologici;
- Comando tutela agroalimentare, con:
- 1 Reparto di coordinamento operativo
- 5 Nuclei anti-frode comunitaria.
Reparti e unità per esigenze specifiche
- Reggimento Corazzieri
- Reparto Presidenza della Repubblica
- Comandi presso: Senato della Repubblica, Camera dei deputati, Corte Costituzionale, Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, Corte dei conti
- Banda musicale
Sono operativi, altresì, comandi che svolgono compiti di polizia militare e di sicurezza in favore di:
Elicottero AB 47, in forza all'Arma dei carabinieri dal 1966 al 1977 ed ora esposto a Volandia.
Compiti istituzionali
Ai sensi del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297,[18] l'Arma ha una duplice natura: di forza armata[19] e di forza di polizia. Per le due funzioni dipende, rispettivamente, dal capo di stato maggiore della difesa[20] e dal Ministero dell'interno.[21] È quindi un Corpo militare di polizia (gendarmeria) a competenza generale ed in servizio permanente di pubblica sicurezza, dipendente dal comandante generale e dal capo di stato maggiore della difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati numerosi compiti.[22] I compiti e le competenze, oltre che dal D.Lgs di riordino, sono affermati dal codice dell'ordinamento militare:[23]
- compiti militari: concorre alla difesa integrata del territorio nazionale. Il concorso è definito, in accordo con il comandante generale dell'Arma, dai capi di stato maggiore di forza armata, responsabili dell'approntamento e dell'impiego dei rispettivi dispositivi di difesa;[24] partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di stato maggiore della difesa;
- sicurezza militare: esercizio esclusivo delle funzioni di organo di sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace;
- polizia giudiziaria militare: sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero, ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari; assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio di mobilitazione; abilitazioni di sicurezza: "L'Arma dei Carabinieri fornisce all'autorità individuata dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 1 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, elementi informativi necessari per il rilascio delle abilitazioni di sicurezza agli appartenenti alle Forze armate, al personale civile dell'amministrazione della difesa, nonché alle persone fisiche e giuridiche per lo svolgimento di attività produttive attinenti alla sicurezza militare dello stato".[25]
- compiti di polizia militare: svolge in esclusiva per l'Esercito, la Marina e l'Aeronautica la funzione di polizia militare, compresa quella investigativa, sia in Italia che nelle missioni militari all'estero; esercizio esclusivo di polizia alle dipendenze degli organi della giustizia militare; operazioni di polizia militare all'estero, sulla base di accordi e mandati internazionali; concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle forze armate in missioni di supporto alla pace;
Carabinieri di un Battaglione in assetto da ordine pubblico
- compiti di polizia (artt. 159 e 161 del D. Lgs. n. 66/2010): esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica; mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza; quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
- compiti speciali: servizi presso gli uffici giudiziari; servizi presso la Presidenza della Repubblica; assolvimento delle scorte d'onore.
- compiti internazionali: peacekeeping: l'Arma è la forza di polizia italiana per la Forza di gendarmeria europea, partecipa alle missioni internazionali con la Multinational Specialized Unit, con reparti o singoli militari inquadrati all'interno di organismi internazionali NATO/ONU.
Contribuisce inoltre ai servizi di polizia stradale sulla viabilità ordinaria oltre che nel servizio di frontiera lungo i confini terrestri.
Missioni all'estero dell'Arma
Missioni più significative nelle quali l'Arma ha impiegato le sue truppe:[26]
- Crimea, 1855
- Corno d'Africa, 1865
- Isola di Creta, 1897
- Cina, Tiestin, 1900
- Macedonia, 1904
- Costantinopoli, 1911
- Cile, 1911
- Libia, 1911
- Grecia, 1912
- Isole Egee, 1912
- Albania, 1913
- San Marino, 1921
- Libia, 1922
- Saar, 1934
- Somalia, 1923
- Etiopia, 1935
- Spagna, 1937
- Albania, 1939
- Russia, 1941
- Corsica, 1943
- Libano, 1982
- Namibia, 1990
- Golfo Persico, 1990
- Kurdistan, 1991
- Albania, 1991
- El Salvador, 1991
- Cambogia, 1991
- Somalia, 1992
- Mozambico, 1993
- Palestina, 1994
- Guatemala, 1995
- Timor Est, 1999
- Etiopia, 2000
- Eritrea, 2000
- Bosnia-Erzegovina, 1995
- Albania, 1997
- Kosovo, 1999
- Iraq, 2003
- Cipro, 2005
- Palestina, 2005
- Afghanistan, 2007
- Ciad, 2008
- Etiopia, 2008
- Haiti, 2010
- Uganda, 2010
Personale
Reclutamento
Prima del 2005 il reclutamento del personale per il ruolo di base (appuntati e carabinieri) avveniva tramite concorso pubblico aperto sia al personale civile sia ai militari del Corpo. Era anche possibile l'arruolamento previo superamento di concorso per allievo carabiniere ausiliario, quest'ultimo riservato ai cittadini di sesso maschile chiamati al servizio militare di leva in Italia.[27] Dopo l'emanazione della legge 23 agosto 2004, n. 226, che ha sospeso l'operatività del servizio militare di leva in Italia a partire dal 2005 il reclutamento avviene con concorso pubblico riservato ai soggetti già appartenenti ai ranghi delle forze armate italiane, o che abbiano comunque prestato un periodo di ferma presso le forze armate italiane, anche se in alcuni casi è previsto l'arruolamento diretto di civili. Per i nati entro il 1985 (incluso), è inoltre necessario essere in regola con gli obblighi di leva (il che presuppone aver svolto il servizio militare obbligatorio). Il Decreto del Ministero della difesa 22 aprile 1999 n. 188[28] prevede dei limiti di età particolari per l'arruolamento nell'Arma dei Carabinieri.[29] In applicazione della legge 20 ottobre 1999 n. 380, dall'anno 2000 possono esser arruolate anche le donne, senza alcuna distinzione per gradi e ruoli. L'unica distinzione che viene fatta è nella valutazione delle prove di efficienza fisica, con tabelle meno rigide e punteggi meno esigenti rispetto a quelli maschili.[30] La disciplina è oggi contenuta nel d.lgs. 15 marzo 2010, n. 66 che prevede anche delle riserve di posti nei casi tassativamente indicati dalla legge.[31]
Le prove concorsuali oggi sono tenute nel Centro nazionale di selezione e reclutamento sito nella caserma "Salvo D'Acquisto", a Roma.[32] A seconda del ruolo, i vincitori vengono inviati nelle varie strutture dedicate all'addestramento; per quanto riguarda gli ispettori e gli ufficiali il reclutamento avviene attraverso concorsi pubblici aperti sia ai civili sia ai militari, oppure attraverso concorsi interni aperti esclusivamente ai militari in possesso di determinati requisiti.[33]
Limitazioni al matrimonio
Fin dalla sua fondazione ai sottufficiali e carabinieri erano imposte delle limitazioni relative alla possibilità di contrarre matrimonio; ad esempio nell'immediato secondo dopoguerra il decreto legislativo luogotenenziale 29 marzo 1946, n. 155 limitava i sottufficiali a contrarre matrimonio solo dopo aver ultimato 9 anni di servizio ed aver compiuto il ventottesimo anno di età. Per appuntati e carabinieri vi erano limitazioni più strette e la condizione comune era quella di aver ultimato la terza rafferma triennale. La legge 6 aprile 1956, n. 185 prevedeva per i marescialli la possibilità di contrarre matrimonio senza limite di età; per brigadieri, vice brigadieri, appuntati e carabinieri, al compimento dei trent'anni di età. La legge 1º febbraio 1989, n. 53 disponeva che i carabinieri ed i brigadieri potessero contrarre matrimonio dopo aver compiuto quattro anni di servizio, avendo compiuto il venticinquesimo anno di età.[34] Le citate disposizioni sono state poi abolite nel marzo 2010 con l'emanazione del codice dell'ordinamento militare.
Ruoli e gradi
I ruoli sono 4 mentre i gradi sono 21:
- ruolo Ufficiali : con i gradi di sottotenente, tenente, capitano (ufficiali inferiori); maggiore, tenente colonnello, colonnello (ufficiali superiori); generale di brigata, generale di divisione, generale di corpo d'armata (ufficiali generali). Ai gradi può essere aggiunta una stella bordata di rosso durante la reggenza di un incarico superiore a quello previsto per il militare reggente.
Maresciallo in uniforme ordinaria di servizio
- ruolo Ispettori[35]: con i gradi di maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo maggiore, luogotenente. Al luogotenente può essere attribuita, per anzianità di grado, la qualifica di carica speciale.
- ruolo Sovrintendenti[35] : con i gradi di vicebrigadiere, brigadiere, brigadiere capo. Al brigadiere capo può essere attribuita, per anzianità di grado, la qualifica speciale.
- ruolo Appuntati e carabinieri[36]: con i gradi di carabiniere semplice, carabiniere scelto, appuntato e appuntato scelto. All'appuntato scelto può essere attribuita, per anzianità di grado, la qualifica speciale.
Nel 2011 l'Arma contava una forza organica di 114.778 unità così ripartite:[37] 3.797 ufficiali; 29.531 ispettori; 20 000 sovrintendenti; 61.450 appuntati e carabinieri. A dette unità sono da aggiungere 2.896 unità in forza extra-organica ripartiti nei vari ruoli[38] e 1.042 allievi[39] per un totale di 118.716 carabinieri. Nel 2012 è stato possibile arruolare e sostituire solo il 20% del personale cessato dal servizio per pensionamento. Nel 2013 il comandante generale dell'Arma, Generale Leonardo Gallitelli, ha affermato che, a fronte di circa 118.000 operatori previsti, l'Arma contava soltanto 105.472 unità, con un ammanco di circa 12.000 uomini: 4.000 appuntati e carabinieri, 6.000 brigadieri, 2.000 marescialli e 200 ufficiali.[40][41][42] Nel 2015 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 103.659 unità. Dal 1º gennaio 2017 si aggiunge il personale transitato dal disciolto Corpo Forestale dello Stato.[1]
Uniformi
Carabiniere in uniforme ordinaria
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale sia estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca a un petto con quattro bottoni argentati sormontati dalla fiamma indossata sopra una camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma, branca e nappo sui baveri (il rimanente personale ha gli alamari tradizionali dell'Arma in metallo fissati con clip o in filo d'argento). Gli ufficiali, i luogotenenti e i marescialli maggiori non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni.
Berretto per Appuntati e Carabinieri in uso fino al 1987
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale") e prevedeva la cravatta, anch'essa cachi. La cravatta fu abolita nell'Uniforme Ordinaria Estiva dall'estate 1984 consentendo la camicia aperta al primo bottone. Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore cordellino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 e 1999, per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, con l'eccezione dei luogotenenti, e i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e gli ispettori (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca, se invece sono in servizio armato portano anch'essi il Sam Browne.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Berretto con fregio per appuntati e carabinieri
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati, carabinieri e allievi, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per gli ispettori e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è l'aquila dello stato maggiore con monogramma R.I. al centro, argento per i generali di brigata e di divisione, oro per i generali di corpo d'armata). Gli ufficiali comandanti di reparto portano il fregio ricamato in oro bordato di rosso. Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri, appuntati, brigadieri e allievi; per i brigadieri capo il soggolo è anch'esso nero ma con l'aggiunta di un galloncino argento screziato di nero. Il soggolo diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo con il numero di galloncini che aumenta con l'aumentare del grado. Per i marescialli maggiori il soggolo è argento bordato di rosso con tre galloncini argento screziati di nero; per il grado apicale dei sottufficiali, ovvero il luogotenente, il soggolo è argento bordato di rosso con quattro galloncini anch'essi argento bordati di rosso. Per gli ufficiali inferiori il soggolo e i galloncini sono interamente in argento senza screziature, per gli ufficiali superiori il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato con galloncini argentati. Per gli ufficiali generali infine il soggolo diventa una treccia argentata con galloncini argentati. Per i generali con incarichi speciali (vice-comandante e comandante generale dell'Arma, che portano stellette bordate in rosso sulla spalline) i galloncini sono argentati bordati in rosso.
Il fregio dei carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte,[43] piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta).
Allievi marescialli in grande uniforme storica
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita dal tradizionale copricapo dell'Arma dei Carabinieri, una marsina (con code) con spalline metalliche con frange, cordelline ed eventuali decorazioni, sciarpa blu e sciabola per gli ufficiali, solo sciabola (o fucile da assalto AR 70/90) per il rimanente personale, bandoliera con giberna, pantaloni con bande; pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti ippomontati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, mantello di panno nero.
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca detto anche "cento piume" rosso-blu). I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
- Cacciatori di Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna, riconoscibili dal basco rosso (mimetica versione policroma vegetata vecchia, anche detta woodland)
- 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania" riconoscibili dal basco amaranto identico a quello indossato dai militari della Folgore (mimetica versione policroma vegetata)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (utilizzata raramente e per lo più nei c.d. servizi di carattere interno) e per il berretto di particolare foggia.
Armamento
L'armamento in dotazione solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione solo ad alcuni reparti specializzati).
L'armamento ordinario è composto da[44]:
L'armamento speciale comprende[44]:
- pistola Glock 17, in dotazione al GIS;
- pugnale "Suppressor GIS", in dotazione al GIS;
- carabina M4, in dotazione a Tuscania e GIS;
- fucile d'assalto Beretta 70/90 (nelle versioni AR e SCP per il 1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania, per il 7º Reggimento " Trentino-Alto Adige" ed il 13º Reggimento "Friuli Venezia Giulia), ormai in dismissione.
- fucile d'assalto Beretta ARX-160A3, introdotto nel 2018 come sostituto dell'AR 70/90 presso Tuscania, 7º reggimento, Squadroni Eliportati Cacciatori e 13º reggimento, nonché come arma primaria delle neonate API e SOS[48];
- pistola mitragliatrice Heckler & Koch MP5, in dotazione a GIS, Tuscania e i vari Squadroni Eliportati Cacciatori;
- fucile a canna liscia Franchi Spas 15 MIL;
- carabina per tiratore scelto Mauser SP 66;
- fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP, in dotazione al GIS;
- mitragliatrice d'assalto di squadra Beretta MG 42/59[49][50], in uso a Servizio navale, 1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania, 7º Reggimento "Trentino-Alto Adige" e 13º Reggimento "Friuli Venezia Giulia").
Automezzi
Alfa Romeo 159
Fiat Punto
Land Rover Discovery IV del Reggimento MSU in Kosovo.
BMW R1100-RTP
-
- Veicoli da combattimento:
VM 90P
Con l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato all'Arma dei Carabinieri, avvenuto il 1º gennaio 2017, il parco auto ha visto aggiungersi anche gli automezzi del disciolto corpo che, in ottica di spending review, hanno mantenuto la stessa tradizionale colorazione verde, pur modificando la dicitura Corpo Forestale dello Stato in Carabinieri. Gli automezzi di nuova immatricolazione avranno invece regolarmente la livrea dei Carabinieri.[65]
Automezzi dismessi
Targhe automobilistiche
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito quindi era EI AA 000. Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria a seguito dell'elevazione al rango di forza armata simile a quella utilizzata in precedenza senza "EI" sostituita da "CC" ("Carabinieri")[66] CC AA 000.
Gli automezzi acquisiti dall'accorpamento di buona parte del disciolto Corpo Forestale dello Stato sono stati reimmatricolati con la classica targa con la sigla CC dell'Arma.
Mezzi aerei
Aeromobili a pilotaggio remoto (APR)
Negli ultimi anni, a seguito della nuova legge Antiterrorismo del 2015[70] e del relativo decreto attuativo[71][72][73], sia l'Arma dei Carabinieri che la Polizia di Stato[74] hanno avviato progetti di sperimentazione per dotarsi di droni a pilotaggio remoto come mezzi ausiliari per il controllo del territorio. Questi droni devono essere prodotti da aziende in possesso di uno specifico Certificato di progetto per le forze di polizia e di autorizzazioni rilasciate dall'Enac[75] (che nell’ottica di garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica “coronavirus” e al fine di consentire le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale, prevista dai D.P.C.M. del 9 marzo 2020, ha dotato anche le Forze dell’Ordine di molti centri urbani[76] della possibilità di dotarsi di droni)[77] al momento in possesso di poche aziende come FlyTop[78], I.D.S. (Ingegneria Dei Sistemi)[78] e Nimbus[74][78]. Le forze dell'ordine hanno inoltre la facoltà di affidarsi a mezzi e personali privati per l'impiego di APR.[79]
Alcuni degli apparecchi sono pilotati dai Nuclei Elicotteri sempre affiancati da militari del Comando Provinciale.[80]
Mezzi Navali
Le unità navali in dotazione all'arma erano assegnate ai comandi provinciali ed ai comandi di compagnia e venivano classificate, sulla base delle loro caratteristiche tecniche, in:[81]
Motovedetta Classe 600
Battello in servizio a Venezia
Accanto a queste unità vi sono le motovedette Classe S che operano a supporto dei reparti subacquei.
Comandanti generali
Provenienti dai ruoli dall'Esercito Italiano
- Giorgio Des Geneys,
Luog. Gen.: Per pochi giorni il primo comandante provvisorio dell'arma; - Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea,
Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814; - Giorgio Des Geneys,
Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815; - Carlo Lodi di Capriglio,
Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816; - Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie,
Col.: 1º novembre 1816 - 19 marzo 1819; - Alessandro Saluzzo di Monesiglio,
Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820; - Giovanni Maria Cavasanti,
Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822; - Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie,
Magg. Gen.: 1º novembre 1822 - 11 dicembre 1830; - Giovanni Maria Cavasanti,
Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831; - Luigi Maria Richieri di Montichieri,
Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835; - Michele Taffini D'Acceglio,
Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847; - Fabrizio Lazari,
Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848; - Federico Costanzo Lovera di Maria,
Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1º luglio 1867; - Antonio Massidda,
Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869; - Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano,
Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877; - Ignazio De Genova di Pattinengo,
Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877; - Leonardo Roissard de Bellet,
Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891; - Luigi Taffini D'Acceglio,
Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896; - Francesco Carenzi,
Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897; - Bruto Bruti,
Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900; - Felice Sismondo,
Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904; - Federigo Pizzuti,
Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905; - Giuseppe Bellati,
Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908; - Paolo Spingardi,
Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909; - Giuseppe Del Rosso,
Ten. Gen.: 1º agosto 1909 - 13 settembre 1914; - Gaetano Zoppi,
Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918; - Luigi Cauvin,
Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919; - Carlo Petitti di Roreto,
Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921; - Giacomo Ponzio,
Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925; - Enrico Asinari di San Marzano,
Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935; - Riccardo Moizo,
Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940; - Remo Gambelli,
Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943; - Azolino Hazon,
Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943; - Angelo Cerica,
Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943 - Giuseppe Pièche,
Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944; - Taddeo Orlando,
Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945; - Brunetto Brunetti,
Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947; - Fedele De Giorgis,
Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950; - Alberto Mannerini,
Gen. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954; - Luigi Morosini,
Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958; - Renato De Francesco,
Gen. C.A.: 1º marzo 1961 - 14 ottobre 1962; - Giovanni De Lorenzo,
Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966; - Carlo Ciglieri,
Gen. C.A.: 1º febbraio 1966 - 25 febbraio 1968; - Luigi Fiorlenza,
Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971; - Corrado San Giorgio,
Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973; - Enrico Mino,
Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977; - Pietro Corsini,
Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980; - Umberto Cappuzzo,
Gen. C.A.: 1º febbraio 1980 - 13 settembre 1981; - Lorenzo Valditara,
Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984; - Riccardo Bisogniero,
Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986; - Roberto Jucci,
Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989; - Antonio Viesti,
Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993; - Luigi Federici,
Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997; - Sergio Siracusa,
Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002; - Guido Bellini,
Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004);
Provenienti dai ruoli dall'Arma dei Carabinieri
- Luciano Gottardo (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
- Gianfranco Siazzu (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
- Leonardo Gallitelli (23 luglio 2009 - 15 gennaio 2015)
- Tullio Del Sette (16 gennaio 2015 - 14 gennaio 2018)[83]
- Giovanni Nistri (15 gennaio 2018 - )
Simboli
L'Arma è rappresentata da:
Araldica
Quella attualmente in uso venne concessa, e in parte modificata, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti, venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria di Alfonso I d'Este contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento: "nei secoli fedele". L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili.[84]
Bandiera di Guerra
Nell'ufficio del generale comandante della "legione allievi carabinieri" è custodita la Bandiera di guerra dell'Arma, e sono esposti tutti i brevetti delle onorificenze e decorazioni concesse al suo più importante vessillo.
La Bandiera di guerra dell'Arma dei Carabinieri fu consegnata, nel corso di una storica cerimonia alla presenza delle più alte cariche dello Stato, il 14 marzo del 1894, dal Re Umberto I all'allora comandante della legione, colonnello Eugenio Romando Scotti. E da allora il vessillo continua a essere custodito nell'ufficio del comandante della legione.[85]
Marcia militare
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della Banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.[86] L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando ufficiali generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda musicale del Corpo. Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione allievi carabinieri.
Motto
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è Nei secoli fedele.[87] Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932, n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano. Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.[88] Il motto sostituì il precedente, Usi obbedir tacendo e tacendo morir (versi tratti dal poema La Rassegna di Novara di Costantino Nigra), sebbene si sia dovuto attendere molto tempo dopo la fine della seconda guerra mondiale perché il nuovo motto riscuotesse sufficiente diffusione.[89]
Museo Storico
Museo Storico dell'Arma a Roma
Il Museo storico dell'Arma dei Carabinieri è situato in piazza del Risorgimento 46 a Roma, nel quartiere Prati, a pochi passi dal Vaticano.
Istituito il 3 dicembre 1925, con Regio Decreto n. 2495, quale «[…] depositario privilegiato dei cimeli, documenti e ricordi che testimoniano l'azione svolta dall'Arma in pace e in guerra [..]»[90], il Museo venne inaugurato ufficialmente il 6 giugno 1937 nella palazzina di piazza del Risorgimento che fino ad allora aveva ospitato la Scuola allievi ufficiali dei Carabinieri[91]. La visita al Museo si sviluppa attraverso un percorso in ordine cronologico e tematico che, iniziando dalla fondazione nel 1814 dell'antico Corpo dei Carabinieri Reali, e protraendosi sino alla guerra di Resistenza e di Liberazione, abbraccia nella storia d’Italia due secoli di vita.
Il Museo storico dell'Arma dei Carabinieri è aperto tutti i giorni della settimana dalle ore 09:00 alle ore 13:00, ad esclusione del lunedì e delle seguenti festività: 1º gennaio, 6 gennaio, Pasqua e Lunedì dell'Angelo, 1º maggio, 29 giugno (SS. Pietro e Paolo), 15 agosto, 1º novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre[92]. L'ingresso è gratuito
Annuale di fondazione
La data del 5 giugno è stata assunta come festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla prima guerra mondiale. La motivazione che ha accompagnato la medaglia è la seguente: "Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia". La festa viene celebrata a Roma con il carosello storico, rievocazione delle battaglie più importanti a cui l'Arma ha partecipato.[93]
Virgo Fidelis Patrona
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta come patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.[94] La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber. Dall'ottobre del 2015 vi è dedicato un Santuario diocesano nella Chiesa di San Giovanni Battista a Incisa Scapaccino (Asti), nella frazione storica di Borgo Villa, il primo in Italia dedicato alla patrona dei carabinieri, destinato a diventare meta di pellegrinaggio per tutti i devoti e i militari della penisola[95].
Preghiera alla Virgo Fidelis, o "preghiera del carabiniere", viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[96]
Testo: "Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d'Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore! Tu che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice con il titolo di "Virgo Fidelis". Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra. Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra! E da un capo all'altro d'Italia suscita in ognuno di noi l'entusiasmo di testimoniare, con la fedeltà fino alla morte l'amore a Dio e ai fratelli italiani. E così sia!"
Inno alla Virgo Fidelis, fu composto dal professor Mario Scotti per quanto attiene al testo mentre la musica e lo spartito sono del maestro Domenico Fantini.[97]
Testo: "In una luce fulgida di fiamma, com'ali bianche nell'azzurro ciel, al tuo trono corrusco, o dolce Mamma, sale il palpito del figlio tuo fedel, che in silenzio preparò il suo cuore ed in silenzio veglia l'avvenir su lui rivolgi gli occhi tuoi d'amore rendi nobile e lieve il suo soffrir. (ritornello): Tu sei Regina dell'eterna corte perché salisti il monte del dolor: il cuore mio non fermerà la morte perché ha giurato fede al tricolor. (2^ strofa): Se di baleni il simbolo d'argento sulla mia fronte ai raggi guizzerà, e la Bandiera a raffiche di vento nel tripudio di luci ondeggerà, allor più ardente delle tue legioni un grido solo a Te si leverà, o nostra stella, che nel ciel risuoni giuramento d'amore e fedeltà. (Ritornello)
Onorificenze
Onorificenze dell'Arma
L'Arma dal 2000 ha delle proprie onorificenze (decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297):
Medaglia al valore dell'Arma dei Carabinieri (oro, argento, bronzo)
Croce al merito dell'Arma dei carabinieri (oro, argento, bronzo)
Medaglia al merito per lunga attività di volo del personale specialista dell'Arma dei Carabinieri (oro, argento, bronzo)
Medaglia al merito per lunga attività ippica nell'Arma dei Carabinieri (oro, argento, bronzo)
Alla Bandiera di guerra dell'Arma
Medaglie concesse alla Bandiera dell'Arma dei Carabinieri dal 1814 al 2019[98]:
6 Croci di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (di cui 1 già dell'Ordine militare di Savoia)
3 Medaglie d'oro al valor militare
5 Medaglie d'argento al valor militare
4 Medaglie di bronzo al valor militare
2 Croci di guerra al valor militare
3 Medaglie d'oro al valore dell'Esercito
11 Medaglie d'oro al valor civile
1 Medaglia d'argento al valor civile
5 Medaglie d'oro al merito civile
1 Attestato con medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
6 Medaglie d'oro al merito della sanità pubblica
5 Diplomi di medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
2 Diplomi di benemerenza ambientale con medaglia d'oro
1 Medaglia d'oro di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)
Individuali
Nella storia dell'Arma dei Carabinieri numerosi militari sono stati insigniti di medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani per le loro azioni, tra cui: Salvo D'Acquisto, morto a 23 anni per salvare la vita a 22 persone durante un rastrellamento delle truppe tedesche nel corso della seconda guerra mondiale e decorato con medaglia d'oro al valor militare; Giovanni Frignani, Manfredi Talamo, Ugo De Carolis, Raffaele Aversa, Genserico Fontana, Romeo Rodriguez Pereira, Francesco Pepicelli, Candido Manca, Gerardo Sergi, Augusto Renzini, Gaetano Forte e Calcedonio Giordano, vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine e decorati con medaglia d'oro al valor militare; Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti (detti i martiri di Fiesole), uccisi dai tedeschi in cambio della vita di 10 persone e decorati con medaglia d'oro al valor militare; Carlo Alberto dalla Chiesa, vittima della strage di via Carini ad opera della mafia e decorato con medaglia d'oro al valor civile.
Croci dell'Ordine militare d'Italia
- 16 Croci dell'Ordine militare di Savoia (tutte le classi)
- 53 Croci dell'Ordine militare d'Italia (tutte le classi)
Medaglie d'oro
- 121 al valor militare
- 2 al valor dell'Esercito
- 1 al valor di Marina
- 27 al valore dell'Arma dei Carabinieri
- 176 al valor civile
- 81 al merito civile
- 26 al merito della sanità pubblica
- 2 ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
- 9 ai benemeriti della cultura e dell'arte
- 5 ai benemeriti dell'ambiente
- 131 di vittime del terrorismo
Medaglie d'argento
- 3168 al valor militare
- 16 al valor dell'Esercito
- 22 al valor di marina
- 57 al valore dell'Arma dei Carabinieri
- 2245 al valor civile
- 61 al merito civile
- 25 al merito della sanità pubblica
- 37 ai benemeriti della cultura e dell'arte
- 10 ai benemeriti dell'ambiente
Medaglie di bronzo
- 5732 al valor militare
- 14 al valor dell'Esercito
- 42 al valor di Marina
- 30 al valore dell'Arma dei Carabinieri
- 3576al valor civile
- 216 al merito civile
- 47 al merito della sanità pubblica
- 132 ai benemeriti della cultura e dell'arte
- 2 ai benemeriti dell'ambiente
Croci
- 3616 croci di guerra e croci di guerra al valor militare
- 22 croci d'onore alle vittime di atti di terrorismo all'estero
Sport nell'Arma
L'Arma promuove tra i militari l'attività sportiva a ogni livello, il mantenimento dell'efficienza fisica e partecipa alle principali competizioni italiane e internazionali con i propri atleti.[99] Gli sport sono coordinati dal Centro Sportivo Carabinieri costituito dalle Sezioni sportive di:[100]
- atletica leggera (Bologna)
- arti marziali (Roma)
- equitazione (Roma)
- canoa fluviale (Carpanè)
- cannottaggio e canoa olimpica (Sabaudia)
- ciclismo (Roma)
- nuoto e salvamento (Roma e Napoli)
- motoristica (Torino)
- cannottaggio (Napoli)
- judo (Firenze)
- sport invernali (Canazei, Auronzo di Cadore)
- scherma (Roma)
- paracadutismo sportivo (Livorno)
- puglilato (Roma)
- pentatlhon e triatlhon moderno (Roma)
- tiro a segno (Roma)
- tiro a volo (Roma)
- triathlon (Roma)
Dal 1964 al 2018 gli atleti dell'Arma hanno raggiunto, nelle varie competizioni sportive, importanti risultati agoniostici:[101]
- olimpiadi (oro 31, argento 28, bronzo 38)
- mondiali (oro 123, argento 106, bronzo 138)
- campionati europei (oro 137, argento 118, bronzo 177)
- campionati mondiali militari (oro 207, argento 156, bronzo 200)
- coppa del mondo (oro 78)
- giochi del mediterraneo (oro 34, argento 33, bronzo 27)
- universiadi (oro 22, argento 31, bronzo 32)
- campionati italiani (oro 2434, argento 2317, bronzo 1971)
Campioni sportivi che hanno vestito e vestono i colori dell'Arma
- Angelo Mazzoni, Mauro Numa, Luigi Tarantino, Alessandro Puccini (scherma)
- Patrizio Oliva (pugilato)
- Marcello Guaducci (nuoto)
- Roberto Ferraris (tiro)
- Vittorio Visini, Giovanni De Benedictis (marcia)
- Ezio Gamba, Rosalba Forciniti (judo)
- Gianluca Tiberti, Riccardo De Luca (pentathlon)
- Alberto Tomba, Silvio Fauner, Herbert Plank, Giorgio di Centa, Pietro Piller Cotter, Peter Fill (sci alpino e fondo)
- Andreas Zingerle (biathlon)
- Armin Zöggeler, Paul Hildgardner (slittino)
- Arianna Errigo (fioretto)
- Carlo Molfetta (teakwondo)
- Petra Zublasing (tiro con carabina)
- Massimo Fabbrizi (tiro a volo)
- Valentina Truppa, Stefano Brecciaroli, Filippo Bologni (equitazione)
Nel 2017, con l'incorporamento del Corpo Forestale dello Stato nell'organizzazione dell'Arma dei Carabinieri, sono transitati nel comparto sportivo della Benemerita:[102]
I carabinieri nella cultura di massa
I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto e affetto largamente diffusi tra la popolazione[103]. Ne è prova l'annuale Rapporto Italia dell'Eurispes che vede l'Arma come l'istituzione più amata dagli italiani[104]. Negli ultimi decenni, i carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione dei carabinieri in un romanzo, nel Pinocchio di Carlo Collodi, aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Cinema
Televisione
Stampa e pubblicazioni
L'Arma, in buona parte tramite l'Ente editoriale per l'Arma dei carabinieri costituito nel 1975, cura la redazione e la pubblicazione di riviste e libri (oltre sessanta volumi) legati all'Istituzione nei suoi vari aspetti e nel corso degli anni ha pubblicato cartoline, francobolli, schede telefoniche, monete e cofanetti musicali.[105] Pubblicazioni:
- Il Carabiniere, periodico mensile divulgato tramite abbonamento
- Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, periodico bimestrale pubblicato on line sul sito istituzionale (redatto dalla Scuola ufficiali)
- Natura, periodico mensile di natura, ambiente e territorio divulgato tramite abbonamento
- Silvæ, rivista periodica mensile di natura tecnico-scientifica e ambientale divulgata tramite abbonamento
- Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri, periodico fondato nel 2016 e pubblicato on line sul sito istituzionale
- Servizio per le ricerche delle opere d'arte rubate[106], bollettino periodico distribuito nel settore dell'arte
- Attività operativa dell'Arma dei Carabinieri[107], periodico statistico annuale distribuito il 5 giugno di ogni anno durante la festa dell'Arma
- Calendario storico dell'Arma dei Carabinieri, pubblicazione annuale che riporta un calendario illustrato a tema dell'anno entrante.[108]
- Agenda dell'Arma dei Carabinieri, pubblicazione annuale a tema in formato agenda
Libri
Nel romanzo Rainbow Six, di Tom Clancy, membri del G.I.S. e altri operatori dei carabinieri fanno parte di una organizzazione internazionale antiterrorismo.
Videogiochi
Nei videogiochi Rainbow Six, Rainbow Six: Rogue Spear e Rainbow Six 3: Raven Shield è presente "Antonio Maldini" un operatore appartenente al G.I.S..
Nel videogioco Rainbow Six: Siege sono presenti due operatori appartenenti al G.I.S., denominati "Maestro" e "Alibi".[109]
Nuove tecnologie
Nel 2010 l'Arma ha pubblicato su iTunes una propria applicazione per iOS, iCarabinieri[110], con cui è possibile localizzare le stazioni più vicine alla propria posizione GPS, avere informazioni sugli indirizzi e i numeri telefonici, trovare l'itinerario più breve per una stazione selezionata. L'applicazione si avvale delle mappe di Google Maps.[111] Nel 2012 è seguita la versione per Android.[112].
Enti ed associazioni dell'Arma
- Associazione Nazionale Carabinieri, aggrega carabinieri in servizio e in congedo, i loro familiari e simpatizzanti. È stata costituita a Milano nel 1886.
- Opera nazionale assistenza orfani militari arma carabinieri (ONAOMAC), ente morale a sostegno degli orfani del personale dell'Arma caduto in servizio; fondata nel 1948.
- Fondo assistenza, previdenza e premi (FAPP), istituito nel 1964 come fondazione, persegue, senza fini di lucro, l'assistenza e la previdenza del personale dell'istituzione.
- Ente editoriale per l'arma dei carabinieri, fondazione senza scopo di lucro, eleva il tono culturale dei militari. Cura la redazione e la pubblicazione di riviste e libri legati all'Arma.
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia
Nelle regioni italiane a statuto speciale che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
In francese la variante Carabiniers è sempre esistita, data l'inclusione della Savoia francofona nel Regno di Sardegna. Il Principato di Monaco è dotato di un proprio corpo di carabinieri, la Compagnia dei carabinieri del principe, mutuato dallo Stato sabaudo di cui quello monegasco era un tempo un'enclave.
Curiosità
- La "Mascotte" della Fanfara del IV Reggimento a Cavallo è da sempre una cagnolina che accompagna in tutti gli eventi il gruppo musicale. La prima fu Trombetta, di piccola taglia, trovatella nell'ippodromo di Agnano durante una trasferta musicale e negli anni successivi premiata a Camogli durante l'annuale Festa della Fedeltà dedicata ai cani più meritevoli. Dal 1989 subentra Birba fedelissima per dieci anni, venne a mancare nel 1999. Fu quindi la volta di Lady, cagnolina di razza incerta[113] e dal 2014 è il turno di Briciola attualmente in servizio con mantellina rossa e fregi dell'Arma.
- Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) e i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
- Fino a qualche anno fa, il liquore Galliano veniva posto in commercio con una caratteristica bottiglia a forma di carabiniere in alta uniforme, con feluca e pennacchio posto come tappo di chiusura.
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(Damigella Raffaella degli Alberti) Dama: Margherita Provana (Damigella Giuseppina Provana di Collegno) Dama: Margherita de Viry (Damigella Vittoria de Viry) Dama: Camilla Scarampi (Damigella Giuseppina Ferrari d’Orsara) Dama al seguito: Marta Tana di Santena, M.sa Gonzaga di Castiglione (S.A.S. la Principessa Angela Gonzaga Gran Cancelliere di Savoia : Conte Gian Tomaso Langosco di Stroppiana Cav. Federico Langosco dei C.ti di Langosco Maresciallo di Savoia, Cav. SS. Annunziata: Renato Conte di Challant Lodovico dei Marchesi Compans di Brichanteau Challant Cav. della SS. Annunziata: Filippo d’ Este, Marchese di San Martino Conte Scipione Barbiano di Belgioioso
Ammiraglio di Savoia, Cav. SS.Annunziata: Conte Andrea Provana di Leini Conte Andrea Provana del Sabbione Governatore d’ Ivrea e del Ducato d’ Aosta, Cav. SS. Annunziata Gian Francesco Costa, Conte di Polonghera Cav. Casimiro Costa dei Conti di Polonghera, Capitano di Cavalleria Luogotenente Generale, Governatore della Contea d’ Asti, Cav. della SS.Annunziata: Giovanni Tomaso Valperga, Conte di Masino Cav. Arduino Valperga dei Conti di Masino, Capitano di Artiglieria Cavaliere della SS. Annunziata: Pietro Maillard, Conte di Tournon Cav. Carlo Alberto Pensa di San Damiano e di Tournon Grande Scudiere Roberto Roero San Severino,Conte di Revigliasco Leopoldo Roero dei Conti di Monticello Ambasciatore di S.A. il Duca di Savoia all’ Imperatore,Cav. SS. Annunziata: Tommaso Isnardi di Castello, Conte di Sanfrè, Marchese di Caraglio Roberto Asinari, dei Marchesi di San Marzano Consigliere di Stato, Ciambellano del Duca di Savoia,Cav. della SS.Annunziata.: Besso Ferrero Fieschi, Marchese di Masserano Conte G. Mori Ubaldini degli Alberti, Marchese della Marmora Governatore di Nizza, Cav. SS. Annunziata : Onorato II Grimaldi, Barone di Boglio Luigi Beccaria Incisa dei Conti di Santo Stefano, Tenente Aviatore Grande Scudiero di Savoia, Cav. della SS.Annunziata : Francesco Mantinengo Conte di Malpaga Conte Alessandro Colleoni Enea Pio di Savoia, Sire di Sassuolo Don Alberto Pio di Savoia, Tenente reali carabinieri primo Maggiordomo, Gen. d’ Armata ed Ambasciatore Cristoforo Duc, Signore di Celle Conte del S.R.I. Luigi Giriodi Panissera dei Conti di Monastero, Capit. Savoia Cavalleria Ciambellano di Carlo V.:Mercurino Giov. Giorgio Conte di Gattinara Marchese Franco Arborio di Gattinara Ducato di Aosta,Ivrea e Canavese : Claudio di Challant Barone di Fenis Bosone Mattone dei Conti di Benevello Challant Commissario Generale Cesareo e Ducale per il Piemonte: Antonio di Rovasenda Carlo Iberto dei Conti di Rovasenda Ammiraglio del Mare: Marcantonio Carretto Marchese Carlo del Carretto di Torre Bormida Presidente del Senato: Conte Ottavio Cacherano d’Osasco Carlo Cacherano d’Osasco Vice Presidente del Senato: Cassiano del Pozzo Francesco dal Pozzo dei Marchesi d’ Annone Maestro della Camera dei Conti : Giovanni Matteo di Cocconato Conte Cesare Radicati di Brozolo Vice Ammiraglio Comandante le due Galere Sabaude al Servizio della Santa Sede Don Marco Antonio Galleani Renato Galleani d’Agliano Conte di Caravonica Gentiluomo di Camera,Generale di Fanteria: Federico Asinari, Conte di Camerano Eugenio Asinari dei Marchesi di Bernezzo Governatore della Cittadella di Torino: Giuseppe di Caresana Conte Augusto Avogadro di Collobiano Vercelli: Paolo Vagnone Conte Vagnone di Trofarello Governatore di Ceva: Marchese Giulio Cesare Pallavicino di Ceva e Priola Marchese Ottavio Pallavicino di Ceva e Priola Ambasciatore alla Corte di Roma: Simone Cordero Alberto Cordero dei Marchesi di Montezemolo, Ten. Colonnello.d’ Artiglieria Marchese del Finale: Alfonso del Carretto Marchese Scarampi del Cairo e di Pruney,Colonnello di Artiglieria Scudiere e Maggiordomo Cristoforo Malingri di Bagnolo Vittorio Malingri dei Conti di Bagnolo cavaliere commendatore Giorgio Gromo Signore di Ternengo Conte Ottavio Gromo di Ternengo Capitano d’ Ordinanza: Giovanni Battista della Chiesa di Torre d’ Utelle Cav. Max dei Conti Custoza. Guardie del Re Ufficiale d’ Ordinanza e Gentiluomo del Duca: Pietro Paolo Lovera Marchese Pompeo Lovera di Maria Capitano del Corpo Scelto Valdostano al seguito del Duca alla Battaglia di San Quintino;Tesoriere Vice Bailivodel Ducato d’ Aosta, Siniscalco di Savoia :Giovanni Pietro Passerin Carlo Passerin dei Conti d’ Entrèves e di Courmayeur Ufficiale della Casa del Duca: Capitano Maletti Cav. Luigi Nicolis dei Conti di Robilant Cavaliere di Giustizia dei SS. Maurizio e Lazzaro: Don Giovanni Amat Cav. Don Enrico Amat dei Marchesi di San Filippo).
Il Sergente Maggiore di Savigliano: Biagio Mentone Maurizio Frascati Ratti Mentone dei Marchesi di Torre Rossano Capitano di Corazze: Sinibaldo Ferretti Conte Franco Ferretti di Castelferretto Re Vittorio Amedeo II con l’ Augusta Consorte, Regina Anna di Francia S.M. il Re Vittorio Amedeo II Da S.A.R. Amedeo di Savoia-Aosta, Duca delle Puglie S. M. la Regina Anna di Francia S.A.R. Anna di Francia, Duchessa delle Puglie Principe Eugenio di Savoia S.A.R. il Principe Adalberto di Savoia Genova, Duca di Bergamo Jack Bosio Marchese Gian Francesco Cornaggia Stendardi Conte Federico Medolago-Albani Marchesa di San Giorgio Biandrate Aldobrandino Cristina Villcardel de Fleury Damigella Lydia di Rovasenda San Germano Camilla di Francesco Provana di Leyni Frossasco Carlo Lodovico San Martino di Agliè, Marchese di San Germano Contessa di Chiusano (Teresa Gerolama Orsini di Rivalta,sp. a Francesco Antonio Giacinto Caissotti, Conte di Chiusano Damigella Nina di Chiusano Bernezzo Francesca Caterina Balbis di Ceva, sp. Giuseppe Eman. Vittorio Asinari March. di Bernezzo
Grande Scudiere Pallavicini, Marchese delle Frabose Capitano dei Gentiluomini Arcieri Guardie del Corpo, Cav. della SS. Annunziata: Prospero Antonio Di Lucinge, Barone d’Arenthon Ippolito di Sant’ Albano Generale delle Galere, Gran Falconiere e Gran Capo Caccia in 2: Carlo Amedeo San Martino d’ Agliè, Marchese di Rivarolo, poi Vicerè e Capitano Generale in Sardegna, Cav. SS. Annunziata Vicerè di Sardegna, Vicegovernatore dei Reali Principi e Gen. di Battaglia Annunziata : Ercole Tomm. Roero March. di Cortanze Conte di Calosso (Marchese Giuseppe Roero di Cortanze, Cap. Nizza Cavalleria Cavaliere della SS. Annunziata: Nicolò Placido Branciforte, Principe di Butera Principe Franz Lanza di Scalea Cavaliere della SS. Annunziata: Francesco Saverio Valguarnera, Principe di Valguarnera di Gangi e Gravina Principe di Niscemi Cavaliere della Santissima Annunziata: Giovanni Battista di Ventimiglia Marchese di Gerace ( Conte Giovanni del Prio cacciatori di calabria sardegna Nembo Tarquinia Monte Romano Pisa Pistoia Lucca varignano Comsubin Beretta salvo d'acquisto Luogotenente di Maresciallo Comandante in seconda la Cittadella Conte Carlo Emanuele Cacherano d’Osasco 1Barone Marcello Corporandi d’Auvare Maresciallo: Francesco Maria Solaro, Conte di Monasterolo Emanuele Solaro dei Conti di Monasterolo omandante l’ Artiglieria all’ assedio di Torino: Giuseppe Maria Solaro, Conte della Margarita Clemente Lovera dei Marchesi di Maria Colonnello del Reggimento di Fanteria di Savoia: Vittorio Amedeo di Seyssel, Marchese d’Aix Gran Maestro d’ Artiglieria Marchese d’Aix, Colonnello di Fanteria Giulio Cesare Bertone Balbis, Conte di Sambuy di Fanteria, Govern.del Monferrato e Cav. della SS. Annunziata Conte Emanuele Balbo Bertone, March. di Breme Scudiere: Conte Tommaso Emanuele Solaro della Chiusa Vittorio Solaro dei March. Del Borgo,Grande Scudiere di Sua Maestà il Re Colonnello: Giuseppe Cavallerone di Caravana Teofilo Cavallerone di Caravana Barone di Piverone Dragoni Rossi (di sua Alt.): Francesco Giuseppe Piccono Conte di Val di Mosso Marchese Luigi Scozia di Calliano Colonnello Ispettore della Milizia Urbana: Conte Giuseppe Provana di Pralungo Umberto Provana dei Conti di Collegno Colonnello del Regg. Prov. di Torino: Roberto Biscaretti, Signore di Ruffia, Primo Scudiere Roberto Biscaretti dei Conti di Ruffia Gentiluomo di Corte: Carlo Maria Federico Perrone, Barone di S. Martino Paolo Perrone dei Conti di San Martino Govern. Di Biella : Maurizio Ricardi, Signore di Cerrione Conte Tomaso Ricardi di Netro Intendente Generale a Chambery: Don Antonio Petitti Cav. Giuseppe Petitti dei Conti di Roreto Referendario e Consigliere di Sua Alt.:Giambattista Riccardi,Conte,Cav. Mauriziano Franco dei Conti Riccardi Membro dello Stabilimento Militare Sardo: Cav. Don Salvatore Aymerich Conte di Villamar Don Carlo Aymerich, Marchese di Laconi, Conte di Villamar Don Francesco Pes, Marchese di Villamarina Conte Alfredo Pes di Villamarina del Campo Porta Stendardo: Don Francesco Pilo Boyl Barone di Putifigari Carlo Boyl dei Marchesi di Putifigari Carlo Quesada di S. Pietro Orazio Gavino Pagliacho di Suni, Conte della Planaria Marchese Gerolamo della Planargia Ignazio Prunas Vittorio Prunas Tola Carlo Alberto e la Regina Maria Teresa Principe Filiberto di Savoia Genova, Duca di Pistoia Principessa Bona di Baviera Savoia Genova Maggiore Conte Pio Teodorani Fabbri Capitano degli Stendardi: Sig. Avv. Felice Barotti Dama: Contessa Gabriella Garetti di Ferrere (Piossasco d’Airasca Damigella Teresina Gromis di Trana Carolina Pes di Villamarina del Campo (Castelnuovo delle Torrazze Bernardetta di Villamarina del Campo Pensa di Marmaglia (di Villahermosa Peppinedda Manca di Villahermosa Carolina di San Marzano (di Bernezzo Damigella Cristina di San Marzano Maresciallo di Savoia, Governatore di Torino, Cav. della SS. Annunziata: Conte Vittorio Sallier de la Tour Marchese di Cordon Conte Carlo Sallier de la Tour Marchese di Cordon Gran Maestro della Casa di Sua Maestà, Cav. della SS.Annunziata: conte Giuseppe Maria de Gerbaix de Sonnaz Grande Ospedaliere della S. Religione dei SS. Maurizio e Lazzaro, Viceré di Sardegna, Cav. della SS. Annunziata: Conte Giuseppe Maria Galleani d’Agliano Gran Maestro d’ Artiglieria Stefano Manca di Tiesi, Marchese di Villahermosa e Santa Croce March. Don Enrico Gran Cacciatore e Gran Falconiere : March. Carlo Aleramo del Carretto di Moncrivello Cesare del Carretto Cavaliere d’ Onore in 2 di S. M. la Regina e Cav. della SS. Annunziata: Cavaliere Giuseppe Sanjust di San Lorenzo Barone Luigi Sanjust di Teulada Luogotenente Generale,Primo Aiutante di Campo di S.M. il Re : Marchese della Marmora Principe di Masserano e Cavaliere della SS. Annunziata Conte Alberto Balbis Presidente del Consiglio dei Ministri, Maggior Generale: Conte Cesare Balbo Cesare Balbo dei Conti di Vinadio Gran Cancelliere Onorario, Primo Presidente, Gran Cordone dei SS. Maurizio e Lazzaro Conte Lazzaro Calvi Gregorio Calvi dei Conti di Bergolo Grande di Corte: Marchese Carlo Thaon di S. Andrea Carlo Francesco dei Marchesi di Revel e S. Andrea Primo Gentiluomo di Camera: Conte Alessandro Gianazzo di Pamparato Augusto dei Baroni MoroPrimo Gentiluomo di Camera: March. Don Giovanni Battista Pagliacho della Planargia Conte Ferdinando di Suni Gentiluomo di Camera, rappresentante gli Stamenti Militari Sardi: Don Carlo Sanjust Barone di Teulada Gian Carlo Sanjust dei Baroni di Teulada Gentiluomo di Camera: Conte Giulio Cesare Balbiano d’Aramengo Conte Luigi Balbiano d’Aramengo entiluomo di Camera: Marchese Vespasiano Ripa Buschetti di Meana Rodrigo Ripa dei Marchesi di Meana Gentiluomo: Conte Luigi Mella Arborio di S. Elia
(Barone Gaspare Mella Arborio di S. Elia Ministro di Stato, Inviato Straordinario: Conte Carlo Beraudo di Pralormo Cav. Emanuele Beraudo dei Conti di Pralormo Ministro Plenipotenziario di S. M. a Vienna: Conte Vittorio Amedeo Balbo Bertone di Sambuy Filippo Balbo Bertone dei Conti di Sambuy Luogotenente Generale: Conte Carlo Canera di Salasco Conte Canera di Salasco Mario Broglia di Casalborgone Conte Ferdinando Morozzo della Rocca, Conte di Casalborgone Luogotenente Generale: Cav. Vincenzo Morelli di Popolo Marchese Vincenzo Morelli di Popolo e Vicinato Carlo Alberto de la Forest de la Divonne Conte Gilberto de la Forest de la Divonne Generale Capo di Stato Maggiore dell’ Esercito,1849: Gener. Barone Agostino Chiodo Maggiore Giovanni dei Baroni Chiodo Commissario Straordinario di S.M.a Venezia, poi Collare della SS. Annunziata: Luigi Cibrario Livio dei Conti Cibrario Maggior Generale: Conte Ettore Perrone di S.Martino Fernando Perrone dei Conti di S. Martino Maggior Generale: Conte Carlo Biscaretti di Ruffia Rodolfo Biscaretti dei Conti di Ruffia Generale d’Artiglieria, Aiutante di Campo di S.M.:Marchese Emilio Balbo Bertone di Sambuy Barone Emilio Guidobono Cavalchini Colonnello Comandante “Piemonte Reale Cavalleria”: Conte Carlo della Chiesa di Cervignasco Cav. Paolo della Chiesa dei Conti di Cervignasco Genova Cavalleria Conte Flaminio Avogrado di Vigliano Conte Gastone Avogrado di Vigliano 1 Brigata di Fanteria Colonnello Comandante la “Scuola di Cavalleria”: Cav. Alessandro Canera di Salasco Dionigi Grisi Rodoli dei Conti della Piè Scudiere di Sua Maestà Federico della Rovere Barone Carlo Ricci des Ferres Gli Augusti Principi, seguiti dai proprii Cortei, si schierano al centro dell’Arena di fronte a S.M. il Re Entra al galoppo in colonna per quattro la quadriglia “S.Maurice”, composta di sessantacinque Ufficiali della R. Accademia Militare,passa sotto il palco reale, lancia a S.M. il grido di guerra “S. Maurice” e si schiera dietro il suo Principe, Duca Emanuele Filiberto Entra al galoppo, in colonna per quattro,la quadriglia “ Bonne Nouvelle”, pure composta da sessantacinque ufficiali della R. Accademia Militare, passa sotto il palco reale, lancia a S.M. il grido di guerra “Bonne Nouvelle” e si schiera dietro a S.M. il Re Vittorio Amedeo 2 Entra al galoppo, in colonna per quattro, la quadriglia “Savoie “,composta da sessantacinque cavalieri su quattro sezioni: Nizza Cavalleria, Genova Cavalleria, Batterie a CAVALLO E Cavalleggeri di Sardegna, passa sotto il palco reale, lancia a S.M. il grido di guerra “ Savoie” e si schiera dietro a S.M.il Re Carlo Alberto Al suono della Marcia delle Nazioni entra la Quadriglia delle cinquantadue Dame, divise in tre gruppi,ognuno dei quali comprende le Città che costituivano il ducato di Emanuele Filiberto ed i regni di Vittorio Amedeo 2 e di Carlo Alberto: portano in mano lo stendardo della rispettiva Città, e, sulla spalla sinistra lo scudo della medesima, passano al galoppo in colonna per quattro sotto il palco reale,salutano cogli stendardi S.M. il Re, compiono un secondo giro all’ intorno, si portano quindi per gruppi dinanzi ai rispettivi Sovrani e, compiuto il saluto di devozione, si portano Formando la bandiera tricolore sulla fronte dello schieramento all’ altezza dei Cortei Sollecitamente Trombettieri e Trabanti si schierano dietro le quadriglie Il Duca Emanuele Filiberto avanza, leva il braccio, e tutti salutano S.M. il Re al grido di Savoia mussolini tito istria dalmazia zara pola trieste croazia r5si rsi hitler ettore muti italo balbo ustascia cetnici cossovo kossovo kosovo barbarigo milizia fascista pavolini ettore muti italo balbo legione bir el gobi cirenaica eritrea amba alab amba alagi el alamein tobruk guf rsi ciano fascismo ventennio hitler ss mauriziano balì gran croce cavaliere cavalleresco paggio stella al merito solidarietà croce di ferro maranierkreuz legion d'onore croce di ferro corona di ferro aquila prussiana medaglia d'oro d'ergento di bronzo campagna di guerra III armata V VI II etipia eritrea somalia colonie isonzo vittorio veneto addis abeba tobuk el alamein d'annunzio dannunzio duce mussolini guf gennaro san ambrogio priorato sepolcro costantiniano corona di ferro gerosolimitano ordine al merito
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